Capire come migliorare il salto nella pallavolo è estremamente importante: saltare è infatti una delle azioni fondamentali, che permette di difendere il proprio campo dagli attacchi avversari e di guadagnare i punti necessari per la vittoria. Ma come saltare più in alto a pallavolo migliorando la propria tecnica? Scopriamolo insieme!
La teoria dietro il salto nella pallavolo: le basi
Saltare può apparire inizialmente come un’azione semplice da eseguire, alla portata di tutti: eppure, richiede una tecnica precisa e affinata.
In generale, il salto si divide in quattro fasi: rincorsa, stacco, volo e ricaduta.
- La prima fase è quella di rincorsa: consiste in tre passi rapidi che permettono di caricare di velocità la fase successiva, quella dello stacco. È il passaggio fondamentale perché, se non viene effettuato nella maniera corretta, è praticamente impossibile realizzare un buon salto. Il primo passo, anche detto d’approccio, viene fatto con la gamba sinistra dai destrorsi e con la gamba destra dai mancini. Il secondo passo è invece quasi un balzo in avanti, una rincorsa, e deve essere il più lungo possibile: i destrorsi lo fanno con la gamba destra, i mancini con quella sinistra. Il terzo passo, di chiusura, è quello che permetterà di saltare in alto anziché in avanti e viene effettuato con la gamba sinistra dai destrorsi e con la gamba destra dai mancini.
- La fase di stacco è formata da un primo momento di caricamento e poi da uno di spinta degli arti inferiori, che si sollevano da terra.
- Nella fase di volo, invece, tutti i muscoli sono in equilibrio tra loro e quelli addominali e lombari sono il centro del moto in aria.
- L’ultima fase, quella di ricaduta, è la più delicata perché è quella in cui più frequentemente si possono verificare infortuni a ginocchia e caviglie, ad esempio. Proprio per questo, è importante imparare a ricadere in maniera corretta, per non sovraccaricare gli arti inferiori e limitare gli incidenti.
La teoria dietro il salto nella pallavolo: il muro
È importante notare che, se si salta per formare il muro, invece, non si ha sempre la possibilità di effettuare le quattro fasi appena descritte: spesso, bisogna saltare direttamente dalla posizione di partenza, se non si riesce ad anticipare per tempo l’azione d’attacco degli avversari. Nel caso del muro, così, è fondamentale stare attenti a questi tre passaggi:
- nella fase iniziale del salto bisogna spostare in basso il peso di tutto il corpo, abbassando braccia e gambe, tenendo sempre il busto eretto e gli occhi fissi sulla palla. Il muscolo più usato, in questo caso, è il quadricipite, che prima si contrae come una molla e poi riesce a far scattare l’atleta verso l’alto.
- Successivamente, è necessario saltare in verticale ed estendere le braccia in alto, tese e parallele tra loro.
- Quando ci si trova all’apice del salto, bisogna poi ricordarsi di contrarre i muscoli di spalle e addome, per mantenersi stabili nel momento dell’impatto con la palla.
Come saltare più in alto nella pallavolo: esercizi utili e test
Come migliorare il salto nella pallavolo, allora? Prima di tutto, è opportuno allenarsi costantemente e regolarmente. Tra gli esercizi più utili a migliorare ci sono gli squat, a corpo libero o con ausilio di attrezzi, gli affondi per i polpacci e i crunch.
Un metodo efficace per arrivare a saltare più in alto a pallavolo sono anche gli esercizi pliometrici, o esercizi al salto, perfetti anche per imparare a prevenire gli infortuni e nei periodi di riabilitazione. Consistono nel cosiddetto “ciclo di allungamento-accorciamento” dei tendini muscolari e aiutano a migliorare la coordinazione e la flessibilità dell’atleta.
Per trovare la combinazione perfetta di esercizi, è fondamentale farsi seguire dal proprio allenatore o personal trainer, che riuscirà a individuare gli esercizi più adatti al fisico dell’atleta e alla sua situazione personale.
Per valutare i progressi di un atleta nel tempo, poi, è possibile effettuare tre test differenti:
- il Sergeant test: ci si appoggia a una parete e si annota l’altezza raggiunta con l’estremità delle dita; poi, si esegue un salto a piedi uniti, cercando di arrivare al punto più in alto possibile con il braccio ben disteso. Si calcola la differenza tra il primo punto dove sono arrivate le estremità delle dita inizialmente e il secondo.
- il Counter Movement Jump test: si esegue un salto con contro-movimento, utile a ponderare la forza esplosiva degli arti inferiori. Si calcolano i miglioramenti con una pedana di Bosco o riprendendo il salto con un video.
- lo Squat Jump test: si parte da una posizione di mezzo squat e si esegue un salto il più in alto possibile, tenendo le mani lungo i fianchi e ritornando a terra con le gambe piegate come in partenza. Per valutare i progressi si utilizzano o la pedana di Bosco o l’analisi della ripresa del salto.
Quali scarpe usare per saltare più in alto giocando a pallavolo?
Migliorare il salto nella pallavolo è certamente soprattutto questione di allenamento e tecnica, ma avere ai piedi le giuste scarpe può essere di grande aiuto.
Le scarpe perfette devono prima di tutto riuscire ad ammortizzare il salto, come nel caso delle scarpe SKY ELITE FF MT W di Asics: sono resistenti, forniscono un adeguato supporto contro gli urti e non lasciano trapelare eccessiva umidità.
Un altro elemento fondamentale è la leggerezza delle scarpe: le WAVE LIGHTNING Z6 di Mizuno, per esempio, sono ultra leggere grazie alla particolare tomaia. Inoltre, permettono un appoggio, anche laterale, rapido e sicuro e sono disponibili in più colori.
Esistono poi delle scarpe pensate proprio per aiutare i giocatori a saltare più in alto, come le METARISE di Asics: sono estremamente confortevoli, garantiscono la stabilità in campo, un rimbalzo più reattivo e una maggiore fluidità nei movimenti. Un’altra opzione sono le CRAZYFLIGHT MID TOKIO di Adidas: queste calzature tecniche si distinguono per il design della suola a forma di ferro di cavallo, una tomaia leggera e l’intersuola ammortizzata BOOST, che aiuta ad effettuare un salto dopo l’altro con il minimo dispendio di energia.