Il time-out, nella pallavolo, rappresenta uno strumento strategico nelle mani degli allenatori durante una partita. Con soli 30 secondi a disposizione, due volte per set, è fondamentale capire come gestire il time-out nella migliore maniera possibile. Ma come farlo? Vediamo insieme quali sono le regole e i suggerimenti per chiamare il time-out nella pallavolo al momento giusto.
Vuoi scoprire come diventare allenatore di pallavolo? Leggi il nostro articolo
Le regole del time-out nella pallavolo
Durante una partita di pallavolo, ogni squadra ha diritto a due time-out di 30 secondi ciascuno per ogni set. A chiamarlo è sempre l’allenatore, che può decidere di richiederne uno per vari motivi, per un cambiamento nella strategia di gioco o per motivare la squadra in un momento di difficoltà, per esempio. Fino a qualche anno fa, poi, ogni 8 punti, si teneva anche il time-out tecnico, che era obbligatorio e durava un minuto: qualche anno fa si è deciso di abolirlo, per ridurre le interruzioni e rendere più brevi le partite.
Non appena viene chiamato il time-out, tutti i giocatori si riuniscono attorno all’allenatore, che deve essere particolarmente bravo a comunicare in maniera chiara le nuove istruzioni o, comunque, il messaggio che vuole trasmettere alla squadra.
L’allenatore, quindi, ha davvero un ruolo essenziale: è chiamato a motivare la squadra e a contribuire attivamente a risolvere i problemi che possono emergere durante la partita. Un time-out chiamato al momento giusto può aiutare a evitare gli errori e ribaltare il risultato della partita. Per questo, un bravo allenatore, se vuole gestire al meglio questo momento, deve imparare a:
- capire quando è necessario chiamare il time-out per risollevare le sorti della partita;
- comunicare in maniera chiara e semplice le nuove istruzioni o, comunque, il messaggio che vuole trasmettere alla squadra;
- gestire attentamente il numero di time-out disponibili per massimizzarne l’impatto nel corso della partita.
Ecco come fare.
Quando chiamare il time-out nella pallavolo
Ogni partita e ogni squadra sono naturalmente diversi. Un buon allenatore capirà da sé col tempo quando è necessario chiamare un time-out e quando invece è meglio lasciar svolgere la partita senza interruzioni. In generale, comunque, ci sono dei momenti in cui è particolarmente indicato chiamare un time-out nella pallavolo:
- se uno o più membri della squadra stanno commettendo errori persistenti, è il momento giusto per intervenire;
- nel caso in cui la squadra appaia nervosa o un giocatore sembri non essere al meglio delle sue prestazioni, un time-out può riportare la calma;
- se l’avversario sta portando avanti delle giocate senza errori o particolarmente fortunate, soprattutto in battuta, il time-out può riuscire a interrompere lo strike positivo;
- il time-out offre anche l’opportunità di riorganizzarsi se la strategia attuale non sta funzionando o se i punti di forza non sono ben strutturati;
- può essere la scelta migliore in situazioni di affaticamento o per dare il giusto riposo agli atleti.
- un time-out può anche essere utilizzato per motivare la squadra o supportare un giocatore, soprattutto se appena arrivato nella squadra.
Cosa evitare di fare: consigli e precauzioni
L’allenatore per riuscire a sfruttare al meglio i time-out deve comunicare in maniera chiara, efficiente e veloce. Ha solo 30 secondi per trasmettere il messaggio, quindi è importante andare subito dritti al punto: bisogna evitare di perdere tempo e ricordarsi che ogni singola parola dev’essere calibrata alla situazione.
Il poco tempo, inoltre, non è una buona scusa per cercare di concentrare un numero eccessivo di informazioni in pochi secondi. Trasmettere un numero di informazioni troppo elevato, magari anche in maniera veloce, rischia solo di sovraccaricare la squadra, confondendo i giocatori. Meglio, allora, concentrarsi su un aspetto specifico, da spiegare con calma e semplicità.
D’altro canto, bisognerebbe anche evitare le correzioni tecniche eccessivamente complesse. Anche se si riesce a spiegarle in poco tempo, infatti, è difficile che poi i giocatori riescano a implementarle immediatamente durante la partita. Un altro consiglio? Meglio prestare attenzione alle proprie parole e al tono di voce, per evitare di demotivare i giocatori.
Come comunicare al meglio durante i time-out
Abbiamo visto cosa non fare, ma quindi invece come muoversi per non sprecare i time-out della pallavolo? I nostri consigli sono i seguenti:
- fornisci indicazioni tattiche sui punti deboli dell’avversario o suggerimenti specifici per migliorare le prestazioni;
- indica i punti deboli dell’avversario e fornisci istruzioni chiare sulla battuta e sull’attacco;
- utilizza il time-out per fornire un rinforzo positivo all’intera squadra, aiutando i tuoi giocatori a gestire il nervosismo in campo;
- dai importanza anche al punto di vista dei giocatori.